FONDAZIONE MIGRANTES
ORGANISMO PASTORALE DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Presentato a Bruxelles il Rapporto “Italiani nel mondo 2013” della Migrantes

(25 novembre 2013) - Bruxelles - E' difficile condensare in poche righe il contenuto e soprattutto lo spirito di un volume di cinquecento pagine, redatto da cinquanta autori e arricchito da una serie impressionante di cifre e statistiche. Ma dobbiamo dire che i presentatori del libro, che a Bruxelles ne hanno illustrato, sabato, la sostanza e le voci principali, sono pienamente riusciti, nel tempo limitato di una presentazione pubblica, a illustrare il filo conduttore che attraversa un testo così complesso e variegato.
25 Novembre 2013
(25 novembre 2013) - Bruxelles - E' difficile condensare in poche righe il contenuto e soprattutto lo spirito di un volume di cinquecento pagine, redatto da cinquanta autori e arricchito da una serie impressionante di cifre e statistiche. Ma dobbiamo dire che i presentatori del libro, che a Bruxelles ne hanno illustrato, sabato, la sostanza e le voci principali, sono pienamente riusciti, nel tempo limitato di una presentazione pubblica, a illustrare il filo conduttore che attraversa un testo così complesso e variegato. Per capire la complessità della tematica dell'emigrazione italiana basterà ricordare le sette sezioni in cui è strutturato il volume: flussi e presenze; lingua, cultura e italianità; politica, lavoro, economia e made in Italy; fede e orientamenti pastorali; studi di caso; indagini e ricerche, e infine gli allegati statistici. In particolare, il Direttore Generale della Fondazione Migrantes, Mons. Gian Carlo Perego, ha sottolineato i tre temi che sono alla base delle varie sezioni del Rapporto Migrantes “Italiani nel Mondo” e ne costituiscono l'asse portante: la transnazionalità, cioè la ricerca di una collaborazione con l'estero per poter sfruttare le potenzialità offerte da studiosi stranieri con un'ottica più vasta di quella solo nazionale; la multidisciplinarietà, per illustrare l'attuale fenomeno di una mobilità sempre crescente attraverso varie discipline come la storia, la geografia, l'economia, la sociologia ed altre scienze; infine, l'attenzione alla persona, per non ridurre il fenomeno emigratorio ad un semplice fatto statistico o economico, ma per mettere l'accento sulla vita, la storia, le difficoltà delle singole persone nel gran flusso dei movimenti migratori...