(14 ottobre 2013) - E' stato presentato questa mattina, nella Sala Giunta del Comune di Bari, il Progetto Nazionale sperimentale per linclusione sociale e lintegrazione scolastica dei bambini e degli adolescenti rom, sinti e camminanti.
Liniziativa, che partirà ad ottobre e avrà la durata di 8 mesi, è inserita in un più ampio Programma Nazionale, promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con la collaborazione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, dellistituto degli Innocenti di Firenze che garantirà lassistenza tecnico scientifica all'attuazione della sperimentazione e 13 città Italiane riservatarie. A Bari il progetto è cofinanziato e coordinato dal Comune di Bari Assessorato al Welfare e realizzato in collaborazione con la Fondazione Giovanni Paolo II Onlus, lUfficio Minori Stranieri del Comune di Bari e lIstituto Comprensivo Japigia1.
Le attività attraverseranno 13 città riservatarie (Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino e Venezia) e avranno come destinatari i bambini e gli adolescenti rom, sinti e caminanti e non, di età compresa fra i 6 e i 14 anni, i dirigenti scolastici, gli insegnanti, il personale ATA, le famiglie rom, sinti e caminanti e tutte le altre famiglie: laboratori e altri eventi nelle scuole; sostegno alle famiglie degli alunni rom, sinti e caminanti anche nel loro contesto abitativo, per agevolare l'interazione con le scuole ma anche l'accesso ai servizi; la formazione nazionale e la piattaforma web che ha l'obiettivo di favorire lo scambio e la condivisione di informazioni e documenti necessari per realizzare le varie iniziative nelle città.
Obiettivo prioritario del progetto sarà quello di favorire processi di inclusione dei bambini e delle famiglie, migliorando il successo formativo dei minori e incoraggiando percorsi di autonomia ed empowerment delle famiglie nellaccesso dei servizi.
Il progetto, ispirato ad un approccio multidisciplinare ed integrato, coinvolgerà, complessivamente, 192 famiglie e minori, rom, sinti e caminanti e circa 190 tra operatori scolastici, operatori ATA e operatori socio sanitari. Le attività saranno realizzate nei contesti in cui i bambini e gli adolescenti vivono la loro vita quotidiana, ovvero nelle scuole e nei campi/contesti abitativi. Nel capoluogo pugliese le attività saranno realizzate nel campo ubicato nel quartiere Japigia - Torre a Mare.
Tutte le fasi del progetto saranno caratterizzate da un approccio scientifico e sperimentale che si realizzerà attraverso lutilizzo di un impianto organizzativo ed un approccio di sistema basato su una forte connessione tra ente locale, privato sociale e istituti scolastici. La struttura di gestione si basa sullindividuazione di team di lavoro: tavoli locali, equipe multidisciplinare socio sanitaria, cabina di regia nazionale, comitato tecnico scientifico e vuole proporre una metodologia che parta dal bambino e dalla sua famiglia, e assuma una prospettiva interculturale attraverso il coinvolgimento dellintero contesto sociale/scolastico al fine di favorire una reale interazione e contrastare la stigmatizzaizone dei bambini rom, sinti e caminanti.
A presentare i contenuti delle attività progettuali sono stati, questa mattina, Ludovico Abbaticchio, assessore al Welfare del Comune di Bari, Anna Campioto, Referente cittadina del progetto, Francesca Bottalico, referente del progetto per la Fondazione Giovanni Paolo II Onlus, Patrizia Rossini, dirigente scolastico dell'Istituto Japigia 1, A. Bacchi, referente rom, ufficio Migrazione del Comune di Bari.
Lassessore al Welfare del Comune di Bari, Ludovico Abbaticchio, ha dichiarato che per la città d Bari sarà particolarmente rilevante e innovativo lo strumento delle <> e di un gruppo di Medici che forniranno un sostegno concreto ed emotivo ai minori e alle famiglie affiancandole nella quotidianità e nella vita del campo. Inoltre, per sostenere le attività progettuali locali, promuovere la condivisione e lo scambio di esperienze e competenze, saranno organizzati momenti formativi per docenti, operatori ata e socio sanitari. (Puglialive)