L’Italia sta ancora facendo i conti con “l’onda lunga della pandemia”, per cui nel 2021 ci sono state 83.791 partenze per ‘espatrio’ (erano 109.528 l’anno precedente), la cifra più bassa rilevata dal 2014, quando erano più di 94.000. Sono partiti meno anziani, meno famiglie, meno minori. Lo ha detto questa mattina Delfina Licata, curatrice del Rapporto Italiani nel Mondo della fondazione Migrantes presentatndo i dati dell’edizione 2022. Chi è partito per espatrio è invece prevalentemente maschio (54,7%), giovane tra i 18 e i 34 anni (41,6%) o giovane adulto (23,9%), il 66,8% è celibe o nubile. Il 78,6% di chi ha lasciato l’Italia è andato in Europa, il 53,7% è partito dal Settentrione d’Italia. Le prime regioni di partenza sono Lombardia (19%), Veneto (11,7%), Sicilia (9,3%), Emilia Romagna (8,3%), Campania (7,1%)”. Da gennaio a dicembre 2021 si sono iscritti complessivamente all’Aire (Anagrafe residenti italiani all’estero) 195.466 cittadini italiani: -12,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, quando erano 222.260.