FONDAZIONE MIGRANTES
ORGANISMO PASTORALE DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Scalabrini oggi come ieri al servizio dei migranti

(15 luglio 2015) - Scalabrini, resosi conto dei grandi interessi economici che si nascondevano dietro le migrazioni di interi popoli, non esitò a definire “mercanti di carne umana” quanti speculavano sulla disperazione dei migranti
15 Luglio 2015
(15 luglio 2015) - La scorsa settimana Lampedusa ha ospitato padre Jonas Donazzolo, il quale, insieme ai nostri parroci, ha concelebrato più volte, nel tempio, il rendimento di grazie. Padre Jonas è un giovane sacerdote scalabriniano della comunità di Bassano del Grappa. Quella degli scalabriniani è una famiglia religiosa che ha fatto proprio dell’invito evangelico "Ero straniero e mi avete accolto" il proprio carisma, continuando così l’impegno del proprio fondatore, il Beato Giovanni Battista Scalabrini. Il Beato Scalabrini, nella sua autobiografia, racconta così l’inizio della propria attenzione ai fenomeni migratori: “In Milano, parecchi anni or sono, fui spettatore di una scena che mi lasciò nell’animo un’impressione di tristezza profonda. Di passaggio alla stazione vidi la vasta sala, i portici laterali e la piazza adiacente invasi da tre o quattro centinaia di individui poveramente vestiti, divisi in gruppi diversi. Sulle loro facce abbronzate dal sole, solcate dalle rughe precoci che suole imprimervi la privazione, traspariva il tumulto degli affetti che agitavano in quel momento il loro cuore. Erano vecchi curvati dall’età e dalle fatiche, uomini nel fiore della virilità, donne che si traevano dietro o portavano in collo i loro bambini, fanciulli e giovanette tutti affratellati da un solo pensiero, tutti indirizzati ad una meta comune. Erano emigranti”.
Scalabrini, resosi conto dei grandi interessi economici che si nascondevano dietro le migrazioni di interi popoli, non esitò a definire “mercanti di carne umana” quanti speculavano sulla disperazione dei migranti. Fu così che decise di dedicare la propria vita a favore degli emigranti.
Recentemente il nostro vescovo, don Franco Montenegro, ha affidato l’incarico di coordinare l’Ufficio Migrantes della Diocesi di Agrigento alle Missionarie Secolari Scalabriniane, laiche consacrate a Dio nel mondo, presenti sul territorio diocesano da più di un anno. È probabile, quindi, che dopo la visita di padre Jonas, anche le missionarie Scalabriniane possano giungere sulla nostra Isola per conoscerla da vicino.
La storia che lega Padre Jonas Donazzolo a Lampedusa è molto bella e toccante: il giovane sacerdote viene dal Brasile, dove si erano trasferiti i suoi bisnonni, vivendo così l’esperienza di emigranti. Trasferitosi in Italia, nella comunità di Bassano del Grappa, si è occupato di pastorale giovanile, vivendo l’annuncio della gioia del Vangelo e dell’azione di essere missionari, impegnati a servire i migranti. La struttura dei missionari scalabriniani di Bassano accoglie diversi gruppi etnici e, in particolare, le comunità Filippine, Ghanesi, Nigeriane, Ucraine, Brasiliane. Oltre all’accoglienza per le attività religiose, culturali e ricreative, alle famiglie è garantita anche una dimora stabile e confortevole. È stato proprio nella comunità di Bassano che p. Jonas ha conosciuto Lwamtesfaldet, una delle ragazze superstiti del naufragio del 3 ottobre, salvata da un nostro concittadino e ora ospite della struttura dei missionari. Nei giorni trascorsi sull’Isola p. Jonas ha potuto incontrare, con grande emozione, il coraggioso protagonista di quel salvataggio, il lampedusano Costantino Baratta. Si potrebbe dire che il mondo è piccolo, ma, non è cosi. Il Signore della vita e della storia tesse i fili di un ricamo che è la nostra vita, una vita che è mistero nelle mani di Dio. I cristiani, del resto, proseguono di fede in fede … Il Signore illumini il cammino e ci dia uno sguardo di fede, perché in ogni evento sappiamo leggere i segni dei tempi e seguire la sua voce, che ci conduce sulla via del bene.

(Giuseppa Calabrese - parrocchia Lampedusa)