FONDAZIONE MIGRANTES
ORGANISMO PASTORALE DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Svizzera – 50° Giubileo della Missione cattolica italiana Zürichsee-Oberland

(29 ottobre 2015) - La comunità cattolica italiana di Zürichsee Oberland è in festa. In questi giorni, infatti, ricorrono i primi cinquant’anni della Missione Cattolica Italiana. Una Mci che si è fatta vicina ai tanti emigrati italiani che nel dopoguerra hanno scelto la Svizzera e in particolare questa porzione di terra come luogo dove vivere e costruire la propria vita.
29 Ottobre 2015

(29 ottobre 2015) - La comunità cattolica italiana di Zürichsee Oberland è in festa. In questi giorni, infatti, ricorrono i primi cinquant’anni della Missione Cattolica Italiana. Una Mci che si è fatta vicina ai tanti emigrati italiani che nel dopoguerra hanno scelto la Svizzera e in particolare questa porzione di terra come luogo dove vivere e costruire la propria vita. Nei giorni scorsi l’evento è stato celebrato con una solenne liturgia eucaristica bilingue presieduta dal Vicario Generale della Diocesi, mons. Josef Annen insieme al delegato vescovile per i Migranti, mons. Luis Capilla, al decano Stefan Isenecke e al responsabile della Missione Cattolica Italiana don Placido Rebelo. Con loro anche diversi missionari italiani in Svizzera e rappresentati delle parrocchie svizzere vicine. A ricordo anche una targa scoperta e benedetta a termine della celebrazione. Il cinquantesimo della missione cattolica ricorda in un messaggio il direttore di Migrantes, mons. Gian Carlo Perego - cade in un anno giubilare straordinario, a ricordo del Concilio Vaticano II, e con l’invito a costruire misericordia intorno a noi. Una felice coincidenza che, da una parte impegna la comunità a mettersi alla scuola del Concilio, continuando il cammino di riforma della Chiesa - di cui continuamente parla Papa Francesco - che impegna tutti i fedeli - presbiteri, consacrati e laici - e che chiede di ripensare non tanto le strutture, quanto il nostro stile di vita. Perego ricorda i tanti che in questi cinquant’anni hanno contribuito a costruire una storia di comunità che vorremmo sempre più fraterna. (Raffaele Iaria)