Il Tavolo Asilo e Immigrazione chiede che il Protocollo Italia-Albania venga revocato e presenterà, insieme ad altre reti e organizzazioni, nella conferenza stampa convocata per domani, un documento di analisi critica nel quale si spiegano i diversi profili di illegittimità. L’accordo firmato con il governo albanese, “violando gli obblighi costituzionali e internazionali del nostro Paese, si pone, come quello con la Tunisia, l’obiettivo di esternalizzare le frontiere e il diritto d’asilo. Mentre il sistema italiano è nel caos, con continue violazioni di legge sul diritto all’accoglienza e sul diritto d’asilo, determinate da scelte che continuano a negare la realtà, il governo – si legge in una nota – si impegna a mettere in campo interventi che nei fatti producono emergenze e disagio”. L’accordo Italia-Albania, così come delineato, “comporta il rischio di gravi violazioni dei diritti umani. Le persone soccorse dalle nostre autorità sono sotto la giurisdizione italiana già quando salgono sulla navi italiane e non possono essere trasferite in un altro Stato prima che la loro richiesta d’asilo e le situazioni individuali siano esaminate”. L’accordo – prosergua la nota – “getta le basi per la violazione del principio di non respingimento e per l’attuazione di pratiche di detenzione illegittima. Per questo ne chiediamo l’immediata revoca sollecitando il governo italiano a rispettare i propri obblighi di diritto internazionale in materia di non respingimento e di garanzia del diritto d’asilo”. Nella conferenza stampa convocata per domani, martedì 21 novembre, alle 14.30 presso l’Hotel delle Nazioni, Via Poli 6, Roma, il TAI replicherà alle comunicazioni alla Camera sul Protocollo Italia-Albania, in programma domani mattina, da parte del ministro degli Esteri Tajani (comunicazioni che non possono sostituire la ratifica da parte del Parlamento).