FONDAZIONE MIGRANTES
ORGANISMO PASTORALE DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Un libro su Cleto Saporetti: la vita e le opere di un grande italiano in Sud Africa

(9 aprile 2013) - Un libro sulla vita e le opere di Cleto Saporetti, definito nella locandina "prigioniero di guerra, allevatore di pollame e filantropo", sarà presentato domenica 5 maggio, fra le 11 e le 12.30, al Club Italiano di Città del Capo. Lo ha scritto la dottoressa Geraldine Mitton, che fu per alcuni anni direttrice sanitaria della High Rustenberg Hydro di Stellenbosch, fondata da Saporetti nel 1972.
9 Aprile 2013
(9 aprile 2013) -  Un libro sulla vita e le opere di Cleto Saporetti, definito nella locandina "prigioniero di guerra, allevatore di pollame e filantropo", sarà presentato domenica 5 maggio, fra le 11 e le 12.30, al Club Italiano di Città del Capo. Lo ha scritto la dottoressa Geraldine Mitton, che fu per alcuni anni direttrice sanitaria della High Rustenberg Hydro di Stellenbosch, fondata da Saporetti nel 1972.

Cleto Saporetti, nato nel 1905 a Ravenna, visse una vita romanzesca negli anni più tormentati di un secolo che sarà per sempre annoverato fra i periodi cruciali della storia dell'umanità. Imprenditore di successo, ma soprattutto essere umano dotato di risorse morali e intellettuali straordinarie, costruì grandi fortune, le perse per cause estranee alla sua capacità imprenditoriale, le ricostruì più grandi di prima e infine ne fece dono al Sud Africa, alla gente del paese che aveva adottato come sua seconda patria, dopo esservi arrivato nel 1941 come prigioniero di guerra, catturato dagli alleati insieme a centomila altri italiani, civili e militari, in Africa Orientale e in Cirenaica.
Imprenditore giovanissimo nella sua Ravenna nel settore delle costruzioni, si trasferì nel 1937 in Etiopia per partecipare alla costruzione del nascente impero di Mussolini. Contrasse la malaria a Gondar e si trasferì in Eritrea, dove allo scoppio della seconda guerra mondiale fu arruolato nelle Camicie Nere. Catturato a Massaua e trasferito a Zonderwater, fu fra gli 830 ai quali fu concesso di restare in Sud Africa alla fine della guerra e da civile cominciò a guadagnarsi da vivere lavorando in un allevamento di polli, del quale nel 1950 divenne il proprietario. Nel 1958 era proprietario di 750.000 polli quando scoppiò un'epidemia aviaria e il governo glieli incenerì tutti, riducendolo al lastrico. La prese con filosofia, dicendo: "Sono arrivato con niente e se me ne vado senza niente, non ho perso nulla". E ai suoi dipendenti: "Ho sempre detto che un uomo d'affari, piccolo o grande, per dirsi tale, deve essere capace di superare tutte le difficoltà e di sorridere non soltanto quando intasca qualche migliaio di rand ma anche quando ne perde alcune centinaia di migliaia".
Detto fatto, Saporetti ricominciò e in men che non si dica fu di nuovo un imprenditore di successo. Quando lo incontrai, trent'anni fa, mi raccontò di aver sempre voluto godere la vita al massimo, con il risultato che a un certo punto si trovò ad aver raggiunto una stazza considerevole. Ma una notte, al ritorno da una cena con abbondanti libagioni, ebbe un incidente dal quale uscì malconcio ma vivo per miracolo e con la ferma determinazione di cambiare stile di vita. Nacque così la High Rustenberg Hydro, una specie di paradiso sulle pendici della montagna che si lascia sulla sinistra quando da Stellebosch ci si dirige verso Franschooek attraverso Hellshoogte. Il luogo ideale dove sperimentare e mettere in pratica le nuovissime teorie dietetiche e salutistiche che cominciavano a far nascere in tutto il mondo gli antenati dei moderni centri benessere, a loro volta discendenti inconsapevoli delle antiche stazioni termali che da secoli attiravano in Italia schiere di sofferenti da tutto il mondo.
Un capriccio della sorte volle che Cleto Saporetti si ammalasse di cancro proprio quando applicando le teorie di cui si era fatto pioniere aveva recuperato il fisico magro e scattante degli anni giovanili e si dilettava a sorprendere amici e visitatori con piroette e salti degni di un ballerino classico, lui che ormai era vicino al traguardo degli 80 anni. Morì nel 1984 e nel suo testamento lasciò la sua fortuna alla Fondazione Cleto Saporetti perché andasse a beneficio del popolo del Sud Africa. Il libro della dottoressa Mitton, che sarà in vendita il 5 maggio al Club Italiano, racconta quest'uomo straordinario attraverso gli episodi salienti della sua vita. (La Gazzetta del Sud Africa)