FONDAZIONE MIGRANTES
ORGANISMO PASTORALE DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Una nuova strage nel Mediterraneo

(20 aprile 2015) - Come comunità cristiana non si può indebolire il dovere dell’ospitalità di chi ci mostra in maniera rinnovata il volto sofferente di Cristo, “la carne sofferente di Cristo” , valutando con coerenza e coscienza di rafforzare una rete ecclesiale, sociale e familiare di accoglienza, segno anche di una sussidiarietà, fondamentale valore sociale
20 Aprile 2015
(20 aprile 2015) - Sembra ormai delinearsi in queste ore che la tragedia dell’imbarcazione in viaggio dal Nord Africa (proveniente dalle coste egiziane o libiche) verso l’Europa, travolta dalle onde del Mediterraneo, si configura come la più grave strage degli ultimi anni nel Mediterraneo. Infatti, ai 950 morti dall’inizio dell’anno ad oggi, si sono aggiunti, secondo le tragiche conferme di queste ore, altre 700 vittime, che hanno perso la vita nel loro viaggio della speranza, in fuga da guerre disperazione. Le vittime sono “uomini e donne come noi” – ha ricordato il S. Padre al Regina Caeli -: ragazzi, giovani e bambini, famiglie, persone cristiane e di altre religioni in fuga dalla guerra e dalla fame, mossi dalla disperazione. Parafrasando la costituzione apostolica Gaudium et spes, ripresa dal beato Paolo VI nell’enciclica Populorum progressio, di fronte a queste ripetute tragedie nate da un contesto internazionale segnato da guerre e povertà, “le nazioni sviluppate hanno l’urgentissimo dovere di aiutare le nazioni in via di sviluppo” (n.48). Un dovere di solidarietà che chiama in causa l’Europa, ma anche le potenze economiche del mondo, le organizzazioni internazionali come l’ONU, sollecitando tre azioni. (in allegato il comunicato completo)

L'Amico del Popolo
Intervista al Card. Montenegro