A 31 anni dalla prima pubblicazione, Caritas Italiana e Fondazione Migrantes dedicano il proprio volume di studi sull’immigrazione XXXI Rapporto Immigrazione 2022 al tema della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2022. Vi trovano spazio indagini statistiche, qualitative e pastorali che prendono in esame il contesto internazionale ed italiano, dando risalto alle storie delle persone impegnate a “Costruire il futuro con i migranti”.
La prima presentazione del Rapporto si è tenuta venerdì 7 ottobre 2022 presso il Centro Congressi Aurelia di Roma (via Aurelia 796) e in diretta streaming. La conferenza è stata aperta con i saluti di S.E. Mons. Carlo Roberto Maria Redaelli, Arcivescovo di Gorizia e Presidente Caritas Italiana. Sono seguite le relazioni di due dei curatori del Rapporto Immigrazione, Manuela De Marco di Caritas Italiana (principali dati del Rapporto Immigrazione) e Simone M. Varisco di Fondazione Migrantes, sul tema L’immigrazione fra comunicazione e pastorale. È stata poi la volta degli interventi istituzionali, del Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi sul tema Orientamenti e prospettive dell’istruzione in tema di immigrazione, e di S.E. Mons. Giuseppe Baturi, Arcivescovo di Cagliari e Segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana (I migranti dentro il cammino sinodale della Chiesa in Italia). A seguire, una relazione in tema di cultura con la giornalista e scrittrice italo-siriana Asmae Dachan (Italiani madrelingua. Il polmone verde della cultura italiana). Le conclusioni sono state affidate a S.E. Mons. Gian Carlo Perego, Arcivescovo di Ferrara-Comacchio e Presidente CEMi e Migrantes. Ha moderato la conferenza Oliviero Forti di Caritas Italiana (programma dell'evento).
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• Sintesi XXXI Rapporto Immigrazione 2022
• Diapositiva riassuntiva
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• Intervento del Ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi per il Rapporto Immigrazione 2022
Mons. Baturi: “Integrare all’interno di una logica di comunione” per “un futuro solidale e inclusivo”
“Non si tratta solo di accogliere, la presenza dei migranti è una grande opportunità. Abbiamo bisogno di nuove energie. Ogni civiltà si costruisce nell’incontro con persone portatrici di culture diverse, di visioni diverse da integrare all’interno di una logica di comunione”. Lo ha detto mons. Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari e segretario generale della Conferenza episcopale italiana, a margine della presentazione del Rapporto Immigrazione, redatto da Caritas Italiana e Fondazione Migrantes. “Vogliamo costruire con tutti coloro che sono qui presenti un futuro che sia inclusivo e solidale”. Soffermandosi sull’“elemento di paura”, che a volte si cela dietro il dibattito sul fenomeno migratorio, l’arcivescovo ha ribadito che “va superato dentro un atteggiamento non solo di comprensione ma di opportunità”. “Pensiamo cosa significhi una civiltà che si integra nell’incontro con le altre culture e nell’esperienza di Chiesa – ha aggiunto -. Dobbiamo comprendere che la capacità nostra di creare un futuro nuovo, capace di resistere alle intemperie delle emergenze, implica l’inclusione, l’incontro con quanti spostandosi portano un pezzo di mondo con sé”. Secondo mons. Baturi, questo fatto “anche per noi Chiesa è decisivo”. “Si tratta di comprendere come dentro le Chiese particolari è contenuta una universalità che magari prima non era percepita”. Guardando al futuro, l’auspicio del segretario generale della Cei è che “si possano sviluppare ragionamenti che, superata la paura, possano invece tracciare un percorso di incontro e di costruzione di un futuro migliore”. “Non semplicemente accogliere, non semplicemente integrare, ma costruire assieme”.
Ministro Bianchi: “La nostra comunità disponibile ad accogliere e a integrare”
“Il mondo intero deve oggi affrontare il tema dei migranti, perché è un mondo in trasformazione rapidissima e violentissima. La capacità di un Paese e di una comunità di accogliere i migranti non solo è base della democrazia ma elemento stesso con cui si costruisce la pace”, ha detto il Ministro Bianchi nel suo videomessaggio. “Noi stessi siamo tutti, come scuola italiana, disponibili ad accogliere e a integrare. Lo abbiamo fatto con i 40mila bambini e bambine ucraini che sono arrivati. Lo abbiamo fatto per tanti anni quando l’Italia si è distinta proprio per il tema dell’inclusione”. Il Ministro ha poi sottolineato che “non si tratta solo di un problema di accoglienza momentanea ma di integrazione. L’integrazione è segno di tutta la società che cambia. Vuol dire che siamo tutti noi che ci trasformiamo. E questo testimonia anche la capacità di una società di affrontare le incertezze assieme e vincere insieme questa grande battaglia”.
Mons. Perego: “Più di metà dei permessi di soggiorno per ricongiungimento familiare, segno che vogliono restare qui”
Per Mons. Perego “è interessante come il 52% dei permessi di soggiorno sia per il ricongiungimento familiare. Questo segnale dice che il mondo dell’immigrazione di diverse nazionalità vuole rimanere in Italia e vuole creare la civiltà di domani. In questo senso, costruire il futuro con noi. E credo sia un dato importante”. “Questo Rapporto segnala profondamente non tanto dei numeri, non solo. Numeri che sono in crescita per la prima volta dopo il calo numerico degli ultimi tre anni. Segnala soprattutto come il mondo dell’immigrazione stia diventando strutturale alla vita del nostro Paese, nel mondo del lavoro, della scuola e della famiglia”. L’Arcivescovo ha evidenziato poi che “il Rapporto segnala anche delle storie, proprio perché si vuole uscire dai numeri, per far capire come dietro i numeri ci sono dei volti e delle storie di radicamento, di nascita, di lavoro, di impresa femminile nel nostro Paese. E queste storie sono importanti perché aiutano a governare meglio questo fenomeno, in un momento in cui forse la lettura delle migrazioni purtroppo continua a essere solo emergenziale”.